Diritto for dummies

Ringrazio sentitamente tutte le persone, non avrei pensato così tante nella piccola cerchia dei miei conoscenti, che mi hanno dato il loro plauso per aver messo nero su bianco perché qualcuno non può proprio nemmeno remotamente spacciarsi per giornalista, dato che non fa che diffamare e calunniare per ripicca puerile.

Mi è stato detto che le due spiegazioni erano chiarissime, ma a quanto pare mancava a qualcuno la voglia, i mezzi o, più probabilmente, la volontà per capire che c'era scritto; capita, quando vivi da qualche decade negando la realtà e ricamandotene una tutta tua.

Bene, metto su due righe e vediamo se pure così sfugge.

Stringendo molto, possiamo dire che ci sono 3 criteri scriminanti per la diffamazione, ovvero 3 presupposti che fanno sì che non si possa parlare di diffamazione, ma di vero e proprio lavoro giornalistico (no, non pulire il water mentre si è pagati come segretarie part-time per un network semi-pirata): verità, pertinenza e continenza.

A scanso: i tre criteri devono esserci TUTTI, non ne basta 1/3 e manco 2/3, ma vedremo ora che questo non è certo il punto...

Allora, come scritto in precedenza, il legislatore, così come interpretato dalla Cassazione, ha previsto che il criterio della verità debba essere la base perché si possa parlare di diritto di cronaca e non di diffamazione: giustissimo, ineccepibile, lampante.

E lampante è pure che, per converso, chi mente incorrerebbe potenzialmente nella diffamazione, poco da dire; si dà però il caso che si sia anche stabilito come criterio "franco" extra quello della verità putativa: se scrivo cose false, però avevo fatto del mio meglio per verificare ed approfondire ed era naturale incorressi in errore, allora sono sempre al sicuro, almeno sotto questo profilo.

E no, se anche ripeto pari pari ad altri quello che uno psichiatra ha detto a me, non solo non parlo da persona competente, ma commetto pure un altro illecito penale, attribuendo a terzi malattie pur senza avere alcune autorizzazione a fare diagnosi.

In soldoni: se dico che una società quotata in borsa è sicura e poi fallisce, ma dimostro di aver letto dei bilanci che erano truccati o che comunque mi ero impegnato per quanto mi era possibile ad analizzare i loro dati contabili così come erano pubblicati, ho fatto il mio lavoro di giornalista.

Se, viceversa, ometto dei fatti, parlo senza sapere o essermi documentato granché bene sull'argomento in oggetto o, perfino peggio, fabbrico le prove stesse dei miei articoli, in tal caso... Beh, ho cagato di fuori, mi pare chiaro...

Ricorda qualcuno?

Ma veniamo ora al secondo criterio, la pertinenza: il fatto deve essere di pubblico interesse, anche questo mi pare chiaro, visto che non si può usare il giornalismo per beghe personali.

In soldoni: se scrivo che un tal famoso politico ha passato il semaforo con il rosso nonostante parli spesso di sicurezza sulle strade o indico chi, secondo le mie indagini, è il killer di cui si parla da mesi, è ok.

Se invece uso una testata come se fosse il gazzettino del condominio e parlo di come la signora Rossana stenda i panni sulla facciata dove è proibito, magari facendo illazioni sul ganzo che si porta a casa quando il marito non c'è, eh... Di nuovo sto cannando paurosamente l'idea di giornalismo...

Ora, appurato che di personaggi pubblici qui ce n'è forse uno, che fa l'avvocato e non il sodale di società pornografiche, mi sa che, di nuovo, anche questo criterio è sforato clamorosamente: non posso mettermi a sputtanare gente ignota, oltre tutto su cose che rientrano nei gusti personali, anche qualora potessi provare che è vero (si ponga ad esempio) che tizio crea chat hard o si vede film porno.

Ricorda qualcuno?

Acris in fundo, il criterio della pertinenza: quand'anche volessi scagliare i miei strali contro qualcuno, sarà bene che mi contenga quanto a forma e registro.

Posso dire che tizio si ritiene il crudele esecutore materiale di una serie di delitti, ci sta. Posso permettermi di meno infamazioni gratuita, peggio ancora se a sfondo razzista, tipo "tizio, da bravo sardo, è uno che ha sventrato venti pecore".

Se quindi, sempre per puro esempio, un qualche sedicente scribacchino MAI iscritto all'ordine si mettesse a sparare cose come "donnacce dai denti lunghi", "napoletani tutti omertosi", "speriamo quindi che la Sicilia sprofondi tutta", "tizio è frocio, caia una puttana della peggior specie" e via dicendo, beh... Criterio di nuovo mancato di diversi parsec...

Ricorda qualcuno?

E vediamo cosa c'è da eccepire adesso...

Commenti

Nina77 ha detto…
...Third, mi sa che per il cervelletto ischemico della Morandi la cosa risulta ancora troppo difficile da capire...dovresti farle un disegnino...o ingaggiare i Teletubbies che le spiegano la cosa in 40 puntate...

Ah...cmq approvo i miei commenti! Dixit!
Nina77 ha detto…
...ribadisco...

sono d'accordo con Nina77!
Dixit
Anonimo ha detto…
LMAO!

Semmai vediamo di farlo spiegare da vanilla, mh...

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