Determinazione e dintorni, sino alle fronde del piantino
Noi, vittime del cyberbullismo di chi non merita nemmeno menzione diretta (a volerla proprio graziare al limite ci concediamo un po' di perculaggio trasversale), siamo vittime di attacchi che peccano in determinazione: non è ben determinato come ci saremmo trovati tutti assieme, invischiati in teoremi pedo-porno-pluto-massonici al cui confronto i romanzucoli da cui nacque Scientology sono rilegati in oro colato, tanto sono verosimili; non è ben determinato come tutti noi, nessuno dei quali mi risulta assunto alla Ferdinando II, possa peculare con dei server di cui non giova; ma d'altronde non sono ben determinati i reati precisi di cui molti di noi si sarebbero macchiati, le prove che ci inchioderebbero, i nostri ruoli nell'enclave sardo-criminale e via dicendo.
Resta tutto così, più fumoso che sfumato, ma tanto chissenefrega: l'importante è che se ne parli, no?
E a chi cerca i suoi 15 minuti di celebrità a qualsiasi costo, fedina penale inclusa, come dire di no, specie quando ti ci tira dentro per i capelli, magari portandoci pure i tuoi cari, volente o nolente che tu possa essere?
Non mancherà invece a noi la determinazione, di questo stia certo chi ci ha infangati senza sosta.
Non ci siamo piegati di fronte allo sbattimento di adire vie legali, non ci farà gettare la spugna essere infamati e vedere i nostri affetti e le nostre vite dissacrate nei modi più indegni di cui una bestia ferita si dimostrerà capace e, lo metto per ultimo perché forse mi risulterà più duro, stia pure certa la persona che vive per l'altrui miseria non mi scioglierò al prossimo piantino.
Un tipico piantino mentre si autoirrora con copiose secrezioni dei bulbi lacrimali di chi dormiva sulla panchina in fotografia
Sì, perché chi ama tanto ruggire altri non è che un povero soggetto afflitto da mitomania di rara gravità a cui non resta che aggrapparsi al proprio castello di bugie con le unghie e con i denti, ben sapendo che se molla la presa, là sotto, altro non l'aspetta se non la palude della realtà merdosa in cui si trova e la lenta corrente verso il baratro della depressione più nera.
Ma di mitomania e depressione parlerò semmai un'altra volta; quello che forse pochi sanno, dicevo, è che il leoncino di pezza, una volta alle strette e mancando di altri strali, non ha che da giocare la carta della regressione infantile: il piantino, appunto!
Perché, vedete, ad un certo punto non è che si scelga di ricorrere alla regressione pur di negare la realtà, no... Non in questo caso, almeno...
È la regressione che c'è sempre stata che viene drammaticamente fuori!
In passato mi son trovato di fronte una donna devastata, ridotta, come la bambina che è rimasta per troppe decadi, a fare il muso rosso, le boccacce, riempirsi di lacrime e supplicare per quel che voleva, un po' di attenzione.
Ora, io già mi vedo la stessa scena reiterata pari pari nelle aule di qualche tribunale, magari con il supporto di una figlia succube o, chissà, fatta per procura da un avvocato d'ufficio, ma poco cambia: non ho intenzione di avere pietà.
Non si tratta, credetemi, di spirito di vendetta o altro di simile: io, ma potrei dire pure "noi", non ho in mente che Giustizia.
Avrei, FORSE, potuto credere a qualche proposito di ravvedimento, magari sotto cure psichiatrice garantite, anni fa.
Ma anni fa la chance l'ha avuta: risultato? Via a fare pure peggio di prima, ripetendo tutto, davvero tutto, in maniera pedissequa, forse cambiano solo (e in peggio) le proporzioni.
Per questo chiedo a tutti i miei compagni di sventura di assumere la stessa determinazione: non lasciatevi imbambolare ed andate fino in fondo, pensando che tutto quello che di intentato sarà lasciato oggi, andrà a pesare sulla schiena delle vittime di domani!
Saranno momenti duri, perché l'attimo di dubbio, quello di smarrimento e perfino quello di pietà penso coglieranno tutti quanti avranno l'occasione di vedere la disperata frustrazione che ha mosso tutto questo.
Frustrazione che non si limita, temo, alla sola maestra della giaculatoria a comando; di lei mi fregherebbe pure poco, ormai ho idea che le manchi la maturità emotiva per provare davvero dispiacere e pentimento, sicuramente non ha alcuna capacità di mantenere un impegno o un proposito.
Sarà un viaggio cupo verso la miseria e la meschinità umana, uno di quelli che ti eviteresti più di altre esperienze che magari possono terrorizzarti sul momento, ma che svaniscono come l'adrenalina si rarefà.
Ma, volendo essere positivi, il piantino alla fine torna utile: se sei una persona piccola piccola, dove altrimenti andresti a far le tue giocate a nascondino in solitaria?
Resta tutto così, più fumoso che sfumato, ma tanto chissenefrega: l'importante è che se ne parli, no?
E a chi cerca i suoi 15 minuti di celebrità a qualsiasi costo, fedina penale inclusa, come dire di no, specie quando ti ci tira dentro per i capelli, magari portandoci pure i tuoi cari, volente o nolente che tu possa essere?
Non mancherà invece a noi la determinazione, di questo stia certo chi ci ha infangati senza sosta.
Non ci siamo piegati di fronte allo sbattimento di adire vie legali, non ci farà gettare la spugna essere infamati e vedere i nostri affetti e le nostre vite dissacrate nei modi più indegni di cui una bestia ferita si dimostrerà capace e, lo metto per ultimo perché forse mi risulterà più duro, stia pure certa la persona che vive per l'altrui miseria non mi scioglierò al prossimo piantino.
Un tipico piantino mentre si autoirrora con copiose secrezioni dei bulbi lacrimali di chi dormiva sulla panchina in fotografia
Sì, perché chi ama tanto ruggire altri non è che un povero soggetto afflitto da mitomania di rara gravità a cui non resta che aggrapparsi al proprio castello di bugie con le unghie e con i denti, ben sapendo che se molla la presa, là sotto, altro non l'aspetta se non la palude della realtà merdosa in cui si trova e la lenta corrente verso il baratro della depressione più nera.
Ma di mitomania e depressione parlerò semmai un'altra volta; quello che forse pochi sanno, dicevo, è che il leoncino di pezza, una volta alle strette e mancando di altri strali, non ha che da giocare la carta della regressione infantile: il piantino, appunto!
Perché, vedete, ad un certo punto non è che si scelga di ricorrere alla regressione pur di negare la realtà, no... Non in questo caso, almeno...
È la regressione che c'è sempre stata che viene drammaticamente fuori!
In passato mi son trovato di fronte una donna devastata, ridotta, come la bambina che è rimasta per troppe decadi, a fare il muso rosso, le boccacce, riempirsi di lacrime e supplicare per quel che voleva, un po' di attenzione.
Ora, io già mi vedo la stessa scena reiterata pari pari nelle aule di qualche tribunale, magari con il supporto di una figlia succube o, chissà, fatta per procura da un avvocato d'ufficio, ma poco cambia: non ho intenzione di avere pietà.
Non si tratta, credetemi, di spirito di vendetta o altro di simile: io, ma potrei dire pure "noi", non ho in mente che Giustizia.
Avrei, FORSE, potuto credere a qualche proposito di ravvedimento, magari sotto cure psichiatrice garantite, anni fa.
Ma anni fa la chance l'ha avuta: risultato? Via a fare pure peggio di prima, ripetendo tutto, davvero tutto, in maniera pedissequa, forse cambiano solo (e in peggio) le proporzioni.
Per questo chiedo a tutti i miei compagni di sventura di assumere la stessa determinazione: non lasciatevi imbambolare ed andate fino in fondo, pensando che tutto quello che di intentato sarà lasciato oggi, andrà a pesare sulla schiena delle vittime di domani!
Saranno momenti duri, perché l'attimo di dubbio, quello di smarrimento e perfino quello di pietà penso coglieranno tutti quanti avranno l'occasione di vedere la disperata frustrazione che ha mosso tutto questo.
Frustrazione che non si limita, temo, alla sola maestra della giaculatoria a comando; di lei mi fregherebbe pure poco, ormai ho idea che le manchi la maturità emotiva per provare davvero dispiacere e pentimento, sicuramente non ha alcuna capacità di mantenere un impegno o un proposito.
Sarà un viaggio cupo verso la miseria e la meschinità umana, uno di quelli che ti eviteresti più di altre esperienze che magari possono terrorizzarti sul momento, ma che svaniscono come l'adrenalina si rarefà.
Ma, volendo essere positivi, il piantino alla fine torna utile: se sei una persona piccola piccola, dove altrimenti andresti a far le tue giocate a nascondino in solitaria?
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