Fingiamo che lo sia e lo sia sempre stata...
Orbene, traggo da qui:
Il diritto di cronaca
Il diritto di cronaca giornalistica è un diritto pubblico soggettivo, che rientra in quello più ampio concernente la libera manifestazione di pensiero e di stampa, sancito dall’arti 21 della Costituzione.
Anche l’esercizio del diritto di cronaca tuttavia deve rispettare alcuni limiti per avere efficacia scriminante, sulla base dei parametri della verità, pertinenza e continenza dei fatti riportati. Per la precisione, una sentenza storica della Corte di Cassazione (sent. 10 ottobre 1984 della prima sezione civile) ha precisato che il diritto di stampa e cioè la libertà di diffondere attraverso la stampa notizie e commenti, sancito in linea di principio dall’art. 21 Cost. e regolato dalla legge 8 febbraio 1948, n. 47 è legittimo quando concorrono le seguenti tre condizioni: utilità sociale dell’informazione; verità dei fatti esposti e forma “civile” dell’esposizione dei fatti e della loro valutazione.
Il parametro della verità esprime la necessità della corrispondenza al vero tra fatti accaduti e fatti narrati (verità obiettiva) ovvero, secondo un orientamento più attento alla dimensione operativa della valutazione, la verità legittimamente ritenuta o putativa della notizia, desumibile dalla diligenza impiegata dal professionista nelle ricerche di riscontro della verità dei fatti oggetto di narrazione (Cass., Sez. Un., 30 giugno 1984).
Ogni accostamento di notizie vere è lecito, se esso non produce un ulteriore significato che le trascenda e che abbia autonoma attitudine lesiva. È legittimo l'esercizio del diritto di cronaca quando sia riportata la verità oggettiva (o anche solo putativa) purché frutto di un serio e diligente lavoro di ricerca dei fatti esposti, che non può ritenersi rispettata quando, pur essendo veri i singoli fatti riferiti, siano dolosamente o anche soltanto colposamente, taciuti altri fatti, tanto strettamente ricollegabili ai primi da mutarne completamente il significato (Cass. 18 ottobre 1984 n. 5259). La Cassazione sottolinea, quindi, l’importanza della valutazione complessiva delle vicende narrate ai fini dell’efficacia esimente della libertà di cronaca, ponendo in risalto l’interrelazione tra i pur veritieri singoli fatti riferiti e quelli, connessi ai primi, ma indebitamente taciuti. In tal modo, si contestualizza il requisito della verità, privando dell’efficacia scriminante tutte le narrazioni, che, pur veritiere, sovvertano il significato del fatto storico perchè svincolate dalla vicenda considerata nella sua interezza. Deve sottolinearsi che sul giornalista grava l’onere anche processuale di dimostrare la bontà del metodo di lavoro usato, la diligenza approntata, la attendibilità delle fonti utilizzate. In base a tali principi, da ritenere oramai consolidati, la verità, almeno putativa, delle notizie pubblicate avrebbe dovuto essere accertata alla stregua di quanto conosciuto o conoscibile dalla giornalista alla data di pubblicazione dell'articolo.
Il requisito della pertinenza indica invece l’interesse dell’opinione pubblica alla divulgazione dei fatti narrati. La cassazione ha precisato infatti che “in materia di diffamazione a mezzo di stampa, il diritto di critica va riconosciuto nei confronti di personaggi la cui voce ed immagine abbia vasta risonanza presso la collettività grazie ai mezzi di comunicazione, anche quando si manifesti in forma penetrante e talvolta impietosa” (Cass., 30 novembre 1995, n. 11664).
Da ultimo, come terzo parametro, l’elemento della continenza coincide con la correttezza dell’esposizione della notizia, in modo tale da evitare gratuite aggressioni all’altrui reputazione. Secondo la giurisprudenza della Corte di Cassazione, tuttavia, il giudizio di liceità della cronaca non può limitarsi ad una valutazione degli elementi formali ed estrinseci, ma deve estendersi anche ad un esame dell'uso di espedienti stilistici, che possono trasmettere ai lettori, anche al di là di una formale ed apparente correttezza espositiva, giudizi negativi sulla persona che si mira a mettere in cattiva luce (Cass., sez. III, 16 maggio 2007, n. 11259).
Il giudizio di disvalore sulla persona coinvolta nella narrazione dei fatti, indice della illiceità della cronaca, può dirsi quindi sussistente in tutte le ipotesi in cui la correttezza solo formale ed apparente dell’esposizione dei fatti da parte del giornalista trasmetta ai lettori giudizi negativi sulla persona.
Avete capito? A parte la verità che non può nemmeno considerarsi putativa, dal momento che di "indagini" vere non ce ne sono state per marchiana inettitudine della scrivente, mancano addirittura gli altri due requisiti: i fatti scritti non sono continenti non parlandosi di personaggi che possano interessare il grande pubblico (con la sola unica flebile eccezione, FORSE, di Gallus) e direi che di quello della continenza si è fatto men che strami, dal momento che l'intento nemmeno remotamente celato è quello dell'aggressione personale e il modo in cui si indulge su fatti penalmente non rilevanti (il presunto passaggio di pornografia o l'ancora più delirante ricorso a prostituti/e di alcune vittime della "signora) non fa che annichilire le possibilità di difesa di chi sta per vedersi ingiungere pesanti sanzioni.
Commenti
Secondo me fai una brutta fine. Hai pochissimo da fare il filosofo della giustizia, tu che fai pornografia e adeschi minorenni con i cartoni animati.
Fanculo!
La verità fa male...presto le farà moooooooooooooooooolto male...
E complimenti ancora alla vigliaccheria per provare che sappia solo diffamare e non scrivere articoli di giornale :)!
P.S.: non sono filosofo della giustizia, ma forse voleva dire "giurista", anche se IO non mi spaccio per quel che non sono...
10+
anon
Però scaricati quello che ha messo lei sul sito:
400 pagine di un blog creato solo per diffamare la Moranda.
Secondo me finite in galera tu, biagio, il sardo e pure l'avvocato.
Anon
Si dovrebbe vergognare per il suo comportamento! Che esempio da per i suoi figli ?
Sei troppo forte puzzona!
Lury sento un odorino e non sei te... c'è puzza di... pignoramento pignoramento pignoramento pignoramento pignoramento pignoramento
Yeaaaaaaaaaaahhhh...
perculamento e pignoramento...perculamento e pignoramento...perculamento e pignoramento...
Tu invece a quanto stai, tra tutti i tuoi alias? 50 siti chiusi, direi, no?
Ecco, non ti viene in mente che dei due solo una persona violi la legge e questo non sia io? E poi, di grazia, per cosa andrei in galera? Perché Gallus ti diffama o mi ha messo nel porno?
La differenza per inquadrare la diffamazione l'ho già spiegata, magari poi ci torno in versione "for dummies", via...
In campana ragazzi quella vi fa' il culo.
anonimo
Signora Morandi, ma abbia almeno la dignità di firmarsi quando lascia commenti. Lo sappiamo che non esiste nessuno (a parte le sue altre 34 personalità) pronta a difenderla...dove sono gli artisti patafisici per la pace? E i bloggers against war...neanche una parolina di solidarietà? Suuuuu...trovi qualcuno (oltre lei) che si firmi e dica "la morandi ha ragione"...tanto le verrà facile barattare la cosa in cambio di sesso...non è così che voleva diventare admin di yumeshima?...Sia coerente per una volta...
Perculamento e pignoramento
Io sono una giornalista che vi fa il culo! Ho vinto il premio pulcizer, il nobel per il giornalismo... me l'ha consegnato in mano Ben Laden!!!
Quel barbaro mi voleva come moglie ma l'ho denunziato per finta e ha desistito!!!!
Chi credete che abbia fermato il sole? Giona? 3 x 7 fa 24!!!
E santo Iddio lolz (quanto parlo intercibernautinetiquettamente bene)
Ps: Peculato e il sardo albarese pedomafioso della ragioniera curiosa!!!
Oh, it strikes, it strikes! Now, body, turn to air,
Or Lucifer will bear thee quick to hell.
(Thunder and lightning)
O soul, be changed into little water-drops,
And fall into the ocean--ne'er be found.
My God! my God! look not so fierce on me!
Enter Devils
Adders and serpents, let me breathe awhile!
Ugly hell, gape not! Come not, Lucifer!
I'll burn my books!--Ah, Mephistopheles!!!!!
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Per me stanno traciando il tuo ip per denunziarti!!! occhio!
Le cose che scrive sono applicabili nello stesso modo a questo blog, al sito del pornografo, a quello del pedofilo e a quello di nina.
Con la piccola differenza che la luridana pubblica dati e voi calunnie e pubblicità per voi stessi.
Andate tutti a finire in galera, garantito e non c'è troppo da preoccuparsi se qualcuno di voi delinquenti traccia gli IP della luridana.
Tracciate e poi spiegate che cosa ci deve fare una società di scambio porno e una rete irc con i suoi IP.
Anon
Il cannocchiale non ha detto nulla...anzi..sì..qualcuno ha detto che dunadicacca su blogspot sta venendo pure meglio!...
Per il resto...rimane sempre perculamento e pignoramento (ad libitum...)
Le prostitute che diffamano le donne per bene vanno in galera.
Insieme con il pappone, i froci e le lesbiche.
anonimo
ps
Bird ormai si è capito che sei tu che scrivi per Nina77, troppo pedante per essere qualcun'altro.
Si si..io, Nina77 mi sono fusa carnalmente con Third, Biagio, Maxifasso, Maya e un po' tutti...
Dica la verità...avrebbe dato tutto pur di essere al mio posto eh...vecchia barbona..ormai la conosco troppo bene...
Perculamento e pignoramento
dolente interrompere i suoi comodi transfer, ma non ho l'abitudine, IO, di spacciarmi per altri, visto che IO sono aduso a firmare i miei pensieri e mai mi son messo a fingermi (malamente o meno) altro per concordare con le mie stesse cazzate...
E non sono laureato in marketing e comunicazione, quello forse è un corso del CEPU che ha visto immaginandosi la laurea...