Le macchissenesbatte newZ

Onestamente stanchi di pescare nel torbido che presto si farà torrido della squallida vicenda pedomorandica, vogliamo concederci una nuova direzione di rotta, ovvero fare tutti quei passi (porta sfiga se parlo di "indagine"?) che possono portare il primo cretino che passa per la strada a credersi un possibile giornalista.

Ebbene, volevo prendere qualcosa dai Tg attuali, ma trovandomi di fronte ad una TV all'ora di cena son stato preso dallo sgomento; c'era la Parodi, un raro caso di anchorwoman che ha studiato dizione dalla propria vitiligine e che ha fatto platealmente sesso con qualcuno (il tizio che ha sposato e che non disdegnava, per ribadire quanto era di bocca buona, pure la Ventura) per arrivare al suo posto, ma non era quello il punto, ormai resisto perfino alla sorellina minore, se possibile ancor più inetta, tant'è che l'han mandata a Studio Aperto.

Ecco, proprio stupro aperto è considerata l'epitome del giornalismo spazzatura, ma vuoi per l'imbarazzo della scelta con i Tg mainstream, vuoi per il fatto che dovremmo rippare ed uppare della roba che non vorresti guardare nemmeno la prima volta, vuoi perché siam pigri marci e vuoi perché siam stufi di trovar scuse e vi beccate quel che passa il convento, abbiamo unilateralmente deciso di mostrare come la vicenda grottesca con cui abbiamo esordito non sia nemmeno la parodia, solo un caso limite, di quello che è oggi l'informazione italiana.

Potevamo forse perderci in chiacchiere e non trovare altro materiale? Certo che no, visto che uno di noi due ha la sfortuna di avere un indirizzo di posta (ormai in abbandono) su libero.it e di giocarsi il terno al lotto per vedere quando quello schifo di server non è troppo impegnato a mandare in rete i bytes di tette&culi con cui sollazza i lettori delle proprie rubrichette, in particolar modo AffariItaliani, mirabilmente condotti, scritti e forse perfino girati dal tizio con i capelli bianchi che, pescato da qualche oscura taverna di periferia ama riprendersi con la telecamera che regge tra le piante dei piedi mentre surclassa Barbara Palombelli per volume e fastidiosità dei luoghi comuni che snocciola con consumata saccenza.

Bene, tornando al punto, siamo dunque fieri di inaugurare questa rassegna di notizie-non-notizie con due perline fresche fresche di giornata di quello che è ormai a tutti gli effetti l'equivalente webbico di Lucignolo (o di una latrina di Calcutta durante un'epidemia di colera, fate voi): Martina Stella si lamenta di come sia dura fare la star, cosa che ormai può solo sapere per sentito dire dai tizi sotto le cui scrivanie lavora a lungo sfoggiando tutta la sua capacità di dizione, e Jessica Simpsons scureggia come ogni essere umano, il tutto scoperto senza dar soldi a quei saputelli dei dottorini che vogliono far ricerche magari senza nemmeno essere raccomandati dal politico giusto.

Sconvolti da queste choc-rivelazioni-choc, eh?

Suvvia, allora aiutateci anche voi a fare proselitismo!!

Illuminate noi, poveri sprovvedutelli che magari al massimo leggiamo qualche blog, quotidiani autogestiti come lavoce e ci sentiamo di poterci arrogantemente arrogare una qualche opinione!

Segnalateci campagne di informazione allarmistica, bufale vendute per pure campane al 98% di diossina extravergina, crociate, frociate, indagini, inquisizioni, perquisizioni, perquisizioni rettali, servizi morbosi, servizi morbosi con musichette morbose di sottofondo, servizi morbosi con musichette morbose e plastici morbosi, servizi morbosi con il morbillo e tutto quant'altro faccia informazione TRASH!!!

Rispondete a questo nostro appello accorato e faremo di voi dei paladini della Verità e i nostri Goebbels una volta che, fattici eleggere papi, avremo anche noi un MinCulPop a leccarci gli sfinteri!